Home > Noi Effepi > News > 2017 > Dicembre > Contratto e riordino, poliziotti il 21 dicembre in piazza a Palazzo Vidoni e in 100 città
Roma, 20 dicembre - "Domani 21 dicembre scenderemo in piazza in tutta
Italia ancora una volta. I poliziotti si preparano ad affrontare un
periodo natalizio carico di impegni e rischi, soprattutto per via della
mai cessata allerta terrorismo e della difficile situazione lavorativa
che si vive nelle carceri. L'ennesimo Natale lontano dalle proprie
famiglie per garantire la sicurezza dei cittadini, tutto questo mentre
il Governo continua a disattendere i propri impegni in materia di
rinnovo del contratto di lavoro, vergognosamente fermo da quasi 10
anni". Ad annunciarlo, in una nota, il segretario nazionale Fp Cgil
Salvatore Chiaramonte e il segretario generale del sindacato di polizia
Silp Cgil Daniele Tissone.
"Domattina - dicono i 2 sindacalisti -
saremo a Palazzo Vidoni a Roma e in 100 città davanti alle Questure con
presidi e volantinaggi per informare le persone sulla nostra
situazione, per sensibilizzare il personale in divisa e soprattutto per
mandare un forte messaggio al Governo e al Viminale su 2 grandi temi che
toccano direttamente la pelle viva dei poliziotti e che incidono
sull'efficienza delle prestazioni erogate nei confronti dei cittadini:
il contratto di lavoro e il riordino interno delle carriere".
"Per
quel che riguarda il contratto - sottolineano Chiaramonte e Tissone -,
il Governo si è dimenticato da luglio delle donne e degli uomini in
divisa, non convocando più il tavolo aperto questa estate. Pensano di
rinunciare alla trattativa e di presentarsi con una proposta al ribasso
del tipo prendere o lasciare? Pensano di non garantire un adeguato
aumento alla parte fissa della retribuzione, che ormai non consente ai
lavoratori in divisa di arrivare a fine mese? Pensano di non
incrementare le indennità accessorie cioè gli straordinari, i notturni e
i festivi che sono la 'cifra' reale dell'attività di polizia? Noi non
possiamo permetterlo".
"In relazione invece al riordino delle
carriere - concludono i rappresentanti della Cgil -, il Dipartimento
della pubblica sicurezza e quello dell'amministrazione penitenziaria
devono tenere fede agli impegni presi per migliorare un provvedimento
che non ci hai mai convinto e che ad oggi costituisce una occasione
persa per una vera riforma dei ruoli e delle qualifiche, il cui
obiettivo deve essere quello di migliorare l'efficienza del sistema, non
depauperarlo. Dai mancati adeguamenti stipendiali legati al riordino,
alla complessità delle procedure per i concorsi interni, dalle
sperequazioni relative ai punteggi inerenti i titoli fino alla perdita
di anzianità per alcuni ruoli, sono tantissime le questioni da
risolvere. Siamo mobilitati da mesi e la nostra protesta non é destinata
a fermarsi. Neppure durante le festività. Il Governo è avvisato".
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